Dati

Questioni generali
Pianificazione & Sviluppo
Argomenti specifici
Sviluppo economico
Cittadinanza e ruolo dei cittadini
Ambito di influenza
Area metropolitana
File
sassari lab 3.jpg
Collegamenti
ITI Sassari Living Lab
Data di inizio
In corso
Tempo limitato o ripetuto?
Un unico periodo di tempo definito
Scopo/Obiettivo
Prendere, influenzare o contestare le decisioni del governo e degli enti pubblici
Consegna di merci e servizi
Sviluppare le capacità civiche di individui, comunità e/o organizzazioni della società civile
Approccio
Costruzione della cittadinanza
Co-produzione sotto forma di partenariato e/o contratto con enti governativi e/o pubblici
Co-produzione sotto forma di partenariato e/o contratto con organizzazioni private
Scala della partecipazione pubblica
Collaborare
Numero totale di partecipanti
50
Aperto a tutti o Limitato ad alcuni?
Aperto a tutti con uno sforzo speciale per reclutare alcuni gruppi
Metodo di reclutamento per sottoinsieme limitato della popolazione
Nomina
Demografia dei destinatari (del target)
Organizzazioni degli Stakeholder
Tipi generali di metodi
Approcci collaborativi
Processo deliberativo e dialogico
Pianificazione
Tipi generali di strumenti/tecniche
Raccogliere, analizzare e/o sollecitare feedback
Facilitare il dialogo, la discussione e/o la deliberazione
Proporre e/o sviluppare politiche, idee e raccomandazioni
Metodi, strumenti e tecniche specifici
Focus Group
Sondaggio
Legalità
Facilitatori
Formazione dei facilitatori
Facilitatori professionisti
Faccia a faccia, Online o Entrambi
Entrambi
Tipi di interazione tra i partecipanti
Discussione, dialogo o deliberazione
Esprimere solo opinioni/preferenze
Informazioni e risorse per l'apprendimento
Materiali scritti di sintesi
Metodi decisionali
Sondaggio d'opinione
Generazione di idee
Accordo generale/Consenso
Comunicazione dei risultati e delle conoscenze ottenute.
Relazione pubblica
Nuovi media
Tipo di Organizzatore/Manager
Amministrazione locale
Attività a scopo di lucro
Organizzazione non governativa
Finanziatore
Regione Sardegna
Tipo di finanziatore
Governo regionale
Personale
Volontari
No
Evidenze empiriche relative all'impatto
No
Tipi di cambiamento
Cambiamenti nelle capacità civiche
Cambiamenti nelle politiche pubbliche
Autori del cambiamento
Organizzazioni degli stakeholder
Pubblico laico
Valutazione formale
No

CASO

ITI Sassari Living Lab

27 agosto 2020 alexmengozzi
Questioni generali
Pianificazione & Sviluppo
Argomenti specifici
Sviluppo economico
Cittadinanza e ruolo dei cittadini
Ambito di influenza
Area metropolitana
File
sassari lab 3.jpg
Collegamenti
ITI Sassari Living Lab
Data di inizio
In corso
Tempo limitato o ripetuto?
Un unico periodo di tempo definito
Scopo/Obiettivo
Prendere, influenzare o contestare le decisioni del governo e degli enti pubblici
Consegna di merci e servizi
Sviluppare le capacità civiche di individui, comunità e/o organizzazioni della società civile
Approccio
Costruzione della cittadinanza
Co-produzione sotto forma di partenariato e/o contratto con enti governativi e/o pubblici
Co-produzione sotto forma di partenariato e/o contratto con organizzazioni private
Scala della partecipazione pubblica
Collaborare
Numero totale di partecipanti
50
Aperto a tutti o Limitato ad alcuni?
Aperto a tutti con uno sforzo speciale per reclutare alcuni gruppi
Metodo di reclutamento per sottoinsieme limitato della popolazione
Nomina
Demografia dei destinatari (del target)
Organizzazioni degli Stakeholder
Tipi generali di metodi
Approcci collaborativi
Processo deliberativo e dialogico
Pianificazione
Tipi generali di strumenti/tecniche
Raccogliere, analizzare e/o sollecitare feedback
Facilitare il dialogo, la discussione e/o la deliberazione
Proporre e/o sviluppare politiche, idee e raccomandazioni
Metodi, strumenti e tecniche specifici
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Facilitatori
Formazione dei facilitatori
Facilitatori professionisti
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Relazione pubblica
Nuovi media
Tipo di Organizzatore/Manager
Amministrazione locale
Attività a scopo di lucro
Organizzazione non governativa
Finanziatore
Regione Sardegna
Tipo di finanziatore
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Personale
Volontari
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Evidenze empiriche relative all'impatto
No
Tipi di cambiamento
Cambiamenti nelle capacità civiche
Cambiamenti nelle politiche pubbliche
Autori del cambiamento
Organizzazioni degli stakeholder
Pubblico laico
Valutazione formale
No

Sassari Living Lab è un piattaforma partecipativa online e faccia a faccia, per la risoluzione dei problemi della città, dove promuovere risposte concrete ai bisogni della società stimolando, informando e coinvolgendo i cittadini, che diventano così parte attiva dell’intero processo

Problemi e scopo

Sassari Living Lab è un piattaforma partecipativa online e faccia a faccia, per la risoluzione dei problemi della città, dove promuovere risposte concrete ai bisogni della società stimolando, informando e coinvolgendo i cittadini, che diventano così parte attiva dell’intero processo. Un luogo dinamico dove portare avanti la strategia della città e la riqualificazione del centro storico.

Sassari Living Lab è un’iniziativa promossa dal Comune di Sassari, con l’obiettivo di trovare nuove soluzioni ai problemi della città favorendo un processo partecipativo che coinvolga cittadini, istituzioni, imprese, associazioni, enti di ricerca e pubblica amministrazione (Link 1). 

Il processo è articolato nelle seguenti fasi:

  1. Mappatura dei bisogni Insieme ai cittadini è stata realizzata un’analisi sui bisogni del quartiere, così da individuare i temi su cui focalizzarsi durante le sperimentazioni.
  2. Avviso Pubblico. Le idee innovative e capaci di generare impatto sociale verranno selezionate attraverso l’Avviso Pubblico e le più interessanti potranno trasformarsi in Progetti Pilota su cui attivare il Living Lab.
  3. Partnership. Attori pubblici, enti del terzo settore, soggetti privati potranno partecipare attivamente a questa sperimentazione, entrando a fare parte del Catalogo Partner Living Lab.
  4. Living Lab. Laboratorio di innovazione aperta. I bisogni e le sfide emerse nelle fasi precedenti prenderanno vita e troveranno una soluzione grazie a un processo di sperimentazione cittadino che vedrà il coinvolgimento di comune, Università, imprese. (Link 1 - Fasi e obiettivi).

Cronologia e contesto di sfondo

Il progetto nasce nell’ambito dei programmi operativi regionali (POR) sostenuti dal Fondo Sociale Europeo (FSE) e del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). 

L’ITI (Investimenti Territoriali Integrati) è lo strumento a supporto dell’attuazione della strategia Agenda Urbana voluta dalla Commissione Europea per il periodo 2014-2020. E' sostenuto dai POR finanziati con le risorse comunitarie del FSE e del FESR.

Agenda Urbana è il Piano varato dalla Commissione Europea per sostenere le città che si trovano oggi a interfacciarsi con problematiche e sfide che riguardano in particolare la povertà, il disagio sociale, i cambiamenti demografici, l’immigrazione ed il recupero architettonico ed ambientale.

Lo strumento ITI mira a garantire l’attuazione di una strategia trasversale in un determinato contesto urbano superando le divisioni amministrative e dando centralità e ruolo ai soggetti locali, che quel contesto lo abitano.

Gli elementi chiave di un ITI sono:

  • una strategia di sviluppo integrata e intersettoriale applicata ad un dato territorio;
  • un pacchetto di iniziative coerenti con gli obiettivi di sviluppo della strategia territoriale;

La gestione e l’implementazione di un ITI passa attraverso un accordo di governance, ossia un sistema di regole che definisce le modalità di governo del progetto, nel quale vengono individuati i soggetti locali responsabili della sua attuazione.

L’ITI permette di conseguire una serie di vantaggi:

  • promuove l’uso integrato di fondi;
  • dà potere agli attori locali;
  • offre una maggiore certezza della destinazione/finalizzazione dei fondi;
  • utilizza un approccio allo sviluppo basato sul territorio e sulla partecipazione (Link 2). 

La strategia del Comune di Sassari. 

L’ITI Sassari Storica si compone di 6 azioni tematiche che contribuiscono al raggiungimento dei diversi obiettivi, tra i quali il “ricentramento del centro storico”, attraverso l’attivazione di un processo virtuoso a scala urbana di contrasto alla marginalità di tutti i quartieri periferici, a vantaggio della città tutta.

La vera sfida per le politiche e i progetti di rigenerazione del centro storico è far sì che esso riconquisti la sua centralità, da un lato, senza trasferire altrove la marginalità e, dall’altro, costruendo i presupposti per una riconquista durevole che eviti che fasi di ripresa si alternino a fasi di degrado.

Le azioni sono:

1. Promuovere l'innovazione sociale attraverso iniziative flessibili e multidimensionali in grado di prevenire il disagio e sostenere l'autonomia e l'inclusione sociale;

2. Rigenerazione sostenibile del Vecchio Mercato Civico;

3. Valorizzazione della tradizione e del ruolo dei Candelieri per la riqualificazione socio-economica della parte bassa del Centro Storico di Sassari;

4. Riqualificazione e valorizzazione della Valle del Rosello a servizio del quartiere di San Donato attraverso interventi integrati di tutela ambientale e di inclusione sociale;

5. Cultura d’impresa e inclusione attiva;

6. Processo partecipativo (Link 2). 

Area di intervento

Il progetto prevede un intervento integrato di rigenerazione urbana della cosiddetta “partebassa” del centro storico di Sassari con particolare riguardo ai rioni di San Donato, Sant’Apollinare e alcune aree adiacenti, quali la Valle del Rosello.

Le problematiche che interessano queste aree sono la conseguenza della forte espansione urbanistica della città e della progressiva marginalizzazione del centro storico. Oggi queste zone presentano problemi di degrado architettonico e urbanistico, di disagio sociale ed economico,di devianza e microcriminalità.

I cittadini stessi hanno evidenziato una serie di problematiche che, se non adeguatamente affrontate, rischiano di tradursi in esclusione economica, sociale, culturale e politica.

Le principali criticità sono:

  • il progressivo degrado fisico e sociale del centro storico;
  • la rinuncia da parte dei cittadini autoctoni a mantenere la loro residenza in tale contesto urbano;
  • il disagio sociale e il forte deterioramento delle relazioni;
  • la mancanza di forme d'integrazione e spazi d'incontro tra le diverse culture;
  • la carenza di mediatori culturali.

La risposta più efficace a tali problematiche passa attraverso interventi integrati di riqualificazione urbana e di inclusione sociale ed economica (Link 2).

Sassari è la seconda città della Sardegna, posizionata all’estremità nord, opposta a Cagliari, conta 126.000 abitanti, con un’area metropolitana che li raddoppia. Ha avuto una crescita demografica molto rapida fino ai primi anni novanta; nel 1936 aveva 54.000 abitanti e nel ‘91, 122.339. La tradizione politica ha radici democristiane, con qualche successo socialista tra la metà degli anni ottanta e i primi novanta. Negli ultimi decenni, centrosinistra e centrodestra si alternano al comando. Dal 2014 al 2019 è stato sindaco Nicola Sanna, a cui si deve, nel 2016, la stipula dell’accordo di programma con la Regione per l’avvio di questo procedimento e processo. 

Dal 2019 è sindaco Nanni Campus, medico ed ex-parlamentare di centrodestra. 


Organizzazione, supporto e finanziamento

Regione Sardegna, POR-FESR, è l’ente promotore ed erogatore dei fondi europei. Tra Regione e Comune di Sassari è stato stipulato un accordo di programma per gli investimenti integrati sulla Sassari storica nel 2016.

Comune di Sassari, ITI Sassari è l’ente locale titolare del programma di investimenti territoriali integrati e dunque delle azioni per la riqualificazione del centro storico di Sassari che emergeranno dal processo.  

Primaidea Consulenza e comunicazione Srl e Fondazione Giacomo Brodolini hanno firmato i report e curato i tavoli con 4 coach dei Tavoli partecipati. Primaidea ha sede a Cagliari e svolge consulenza agli enti locali, consulenza aziendale, marketing, comunicazione. La Fondazione Brodolini è una fondazione privata no profit impegnata nella definizione, applicazione, valutazione e diffusione di politiche a tutti i livelli di governo. Ha sede a Roma e in varie città del mondo. Non è data la remunerazione e le modalità di affidamento dell'incarico.

Catalogo degli attori partner. “ll catalogo partner Living lab comprende i partner che hanno aderito a partecipare alla co-progettazione di nuovi modelli, prodotti e servizi per il centro storico. I partner sia pubblici che privati aderenti, rappresentano gli interessi coinvolti e precedentemente mappati dall’analisi” (Link 1 - Cos’è). Tuttavia questo catalogo non è al momento disponibile perché il processo è ancora in corso e l’iscrizione al catologo riguarda la fase della partecipazione attiva alle proposte innovative selezionate per la sperimentazione (ril. 25/8/20). 

Reclutamento e selezione dei partecipanti

  1. Mappatura dei bisogni. Si compone delle seguenti attività:
  2. Analisi di contesto (analisi desk). Si tratta di una ricognizione degli attori presenti in campo sociale e imprenditoriale innovativo. Il lavoro ha coinvolto i consulenti ingaggiati dal Comune e il personale comunale. Esso è servito ad avere un quadro d’insieme ma anche a reperire i contatti (testimoni privilegiati) e le informazioni di partenza per strutturare l’indagine successiva.
  3. Interviste a 30 testimoni privilegiati, Le interviste effettuate con la tecnica della palla di neve, hanno coinvolto referenti di associazioni (culturali, sociali, comitati di quartiere, ecc.), funzionari amministrativi, docenti universitari e insegnanti, gestori di locali commerciali del centro storico, organizzatori di eventi, residenti del centro storico.
  4. I questionari sono stati distribuiti a 505 individui (residenti, cittadini che partecipano alle attività del centro storico; referenti di gruppi informali; membri di associazioni di volontariato, culturali, sportive; commercianti; imprenditori sociali; referenti di organizzazioni sindacali; operatori di organizzazioni pubbliche e private); Il questionario è stato approntato sulla piattaforma Survey Monkey e reso disponibile alla compilazione anche in modalità cartacea. Il questionario è stato somministrato nel periodo luglio – dicembre 2019. 
  5. Presentazione pubblica. Il Sassari Living Lab è stato presentato nel corso dell’evento di lancio che si è svolto mercoledì 11 dicembre 2019, ore 15.30, nel Palazzo Infermeria San Pietro a Sassari. Introdotto dall’assessore attività produttive, Nicolò Lucchi Clemente, sono state illustrate le fasi del progetto da parte di Graziano Di Paola (Fond. G. Brodolini) e i risultati dell’analisi di contesto da parte di Damiano Razzoli (Fond. G. Brodolini). Era previsto anche un intervento dell’assessore alla programmazione e innovazione tecnologica, Gabriele Mulas. Hanno moderato l’incontro G. Di Paola e Raimondo Schiavone (Primaidea Srl). Durante l’evento è stata lanciata anche la seconda fase del progetto, che vede la realizzazione di quattro tavoli tematici. Era presente anche il Sindaco Campus (saluti di benvenuto).
  6. Tavoli tematici partecipati. Condotti da 4 coach (probabilmente appartenenti ai consulenti Primaidea e/o Fondazione G. Brodolini), 4 tavoli tematici da febbraio a giugno 2020. In presenza si è tenuto un solo primo incontro, dopodiché, causa il confinamento Covid, si sono tenuti con video conferenza. Non è dato il luogo del primo incontro, né il numero e le categorie dei partecipanti. 
  7. Avviso pubblico presentazione progetti pilota. Il 6 luglio 2020 viene annunciata l’apertura dell’invio di proposte da candidare alla selezione dei 10 progetti pilota che saranno affiancati da un percorso di mentoring, prototipazione, coaching, fino all’accompagnamento al mercato e alla ricerca fondi. L’avviso è rivolto ad attori privati, enti pubblici e singoli cittadini che possono inviare proposte fino al 1 settembre. Esse dovranno essere descritte secondo i moduli disponibili sul sito e chiedendo chiarimenti ad un Help desk con numero di telefono, messo a disposizione dalla Fondazione Brodolini. La selezione dei progetti è affidata ad un RTI (ndr non è rilevabile il significato di questo acronimo) incaricato dall’Amministrazione Comunale. L’avviso è rivolto a tutti, dunque non solo a coloro che hanno partecipato ai tavoli precedenti. 
  8. Living Lab. Riguarda la fase di sviluppo dei progetti pilota che partirà a settembre 2020 quindi non ancora avviata (ril. 25/8/20). 

Metodi e strumenti utilizzati

Mappatura. I consueti processi di mappatura coinvolgono i ricercatori, i committenti e fonti attendibili, documentali, dirette (sopralluoghi) o testimoniali. Si tratta di mappature di attività umane quindi sedi di attività stabili (p.e. associazioni, imprese, istituti culturali, enti, attività produttive e commerciali), temporanee (mercati, fiere, feste, eventi) o mobili (traffico, veicoli, fenomeni sociali, ecc.). La mappatura partecipativa invece, oltre alle sopracitate fonti, coinvolge anche un pubblico, sia con incontri diretti (p.e. Mappe di comunità) che attraverso strumenti online (WebPPGIS).  

Interviste semi-strutturate a testimoni privilegiati. Classico strumento di ricerca sociale, punta sugli aspetti qualitativi delle informazioni e lascia maggiore spazio alla libera interpretazione dell’intervistato. In questo caso Il protocollo delle interviste è diviso in quattro parti: a) Profilo dell’intervistato (background, attività svolte, legame con Sassari); b) Temi, bisogni sociali emergenti del quartiere e aspettative relative all’attivazione del Living Lab; c) Valutazione delle caratteristiche territoriali: soggetti, spazi, attività che possono avere un ruolo chiave per il futuro del centro storico; d) Leve di sviluppo, trasformazione e percezione del senso del luogo. I testimoni privilegiati sono stati individuati dopo una prima lista selezionata sulla base dell’analisi dei dati documentali e dai colloqui con il committente, attraverso il metodo/campionamento casuale detto ‘a palla di neve’. Ad ogni intervistato si chiedono ulteriori contatti fino a raggiungere il numero desiderato di interviste o la saturazione dei temi indagati. 

Questionari. Il questionario è stato per molto tempo lo strumento apicale della ricerca sociale e i suoi risultati hanno avuto un ruolo strategico nella comunicazione pubblica. Lo strumento che riusciva a trasformare fenomeni, atteggiamenti e comportamenti umani in numeri e statistiche aggregate aveva e ancor oggi suscita un grande impatto nelle percezioni sociali e nei dibattiti. In questo caso è stato strutturato secondo la tipologia classica a domanda chiusa/multipla per facilitare l’accessibilità e la tempestività di compilazione e raccolta. In questo caso le domande del questionario si sono concentrate sul rapporto dei cittadini con il centro storico, sulla percezione del senso del luogo e dell’attaccamento ad esso, sulla valutazione dei bisogni e dei temi per rigenerarlo. La struttura del questionario è stata così composta:

a) Domanda 1-2: approfondire le interazioni tra cittadini e centro storico (frequenza, motivazione, ecc.)

b) Domanda 3-5: percezione del senso del luogo in termini di attaccamento, identità e dipendenza al centro storico di Sassari

c) Domanda 6-7: valutazione dei temi, dei bisogni sociali e delle leve di trasformazione emergenti del centro storico, sulla base dei risultati emersi dall’analisi di contesto e dalle interviste a testimoni privilegiati. 

Tavoli partecipati. Si intendono dei focus group, modalità molto comuni per riunire un gruppo di persone e avviare con loro una discussione attorno a un tema desiderato, grazie alla conduzione di un moderatore che è chiamato a stimolare la discussione e a verificare che tutti possano esprimere la propria opinione. Attraverso tale metodologia si possono raccogliere pareri diversi, stimolare un confronto tra posizioni diverse ed esplorare diversi punti di vista ovvero arrivare ad un accordo. Per facilitare la discussione si può fare ricorso all’utilizzo di post-it, mappe e fogli, che permettono a coloro che non sono a loro agio nel parlare in pubblico di esporre le proprie opinioni e a coloro che hanno difficoltà di sintesi di riflettere su quale sia il concetto fondamentale che vogliono esprimere. In genere i focus group ospitano 12-14 partecipanti. Ultimamente vengono anche organizzati online, con strumenti di videoconferenza dotati di varie funzioni di interazioni anche non verbali per rendere le comunicazioni a distanza un po’ più efficienti. 

Living Lab. Laboratorio di design thinking. Si tratta di un laboratorio di co-progettazione dove il gruppo dei soggetti proponenti, selezionato dopo una prima fase, viene affiancato da esperti, selezionati sulla base del tipo di progetto, fino al suo accompagnamento al mercato e/o alla ricerca di fondi. Un laboratorio simile su un tema/obiettivo diverso è stato organizzato a Capannori con il progetto Circularicity nel 2017.

Cosa è successo: processo, interazione e partecipazione

Analisi di contesto e Mappatura. Nella prima fase, attraverso ricerche online (pagine web, google maps e canali social) con parole chiave e attraverso una lettura di documenti come il Bilancio sociale 2017 del Comune, oltre alla ricognizione degli attori territoriali, si è puntato in particolare a rintracciare quelli più innovativi, come ad esempio i co-working, luoghi di innovazione aperta (così definiti dai ricercatori della Fondazione G. Brodolini): 9 di questi sono presenti a Sassari (p.e. i FabLab dell’Università di Sassari che sono aperti anche a contributi e collaborazioni esterne o il QuodCafé, il MindGarden o Le Api, spazi di coworking, innovazione, design, laboratori di auto-produzione, ecc.). [1]

Interviste. Dalle interviste sono emersi quattro macro-temi principali:

  1. I problemi del centro storico di Sassari; p.e. “✓ La trasformazione urbanistica ha inciso sulla percezione del rapporto Centro/Periferia rispetto alle aree della città «Il trasferimento di una serie di esercizi in una zona industriale periferica trasformata in area commerciale ha progressivamente attratto attività imprenditoriali prima insediate in centro storico, che così ha perso gradualmente non solo la frequentazione delle persone, ma anche la sua identità, così storicamente legata sia al commercio sia alla dimensione agricola.» → Questo ha portato con sé anche il decentramento di uffici comunali e l’abbandono di numerosi edifici”. [2]
  2. I bisogni emergenti a cui è necessario dare una risposta per poter innescare un processo di cambiamento; p.e. “Patrimonio enorme di spazi pubblici polivalenti, ma chiusi o non accessibili, con diverse destinazioni d’uso non pienamente sfruttate (es. Ex-Mattatoio, Oratorio di San Donato, Fontana del Rosello): «I turisti vorrebbero vedere la Fontana del Rosello ma è sempre chiusa; cogliamo in loro insoddisfazione e spaesamento». [3]
  3. Le risorse presenti all’interno del centro storico e sulle quali fare leva per favorire percorsi virtuosi di innovazione sociale; p.e. Memoria storica viva sia personale sia collettiva, radicata nelle persone benché frustrata; in particolare, le persone sono nostalgiche del centro storico che hanno vissuto. «Io me lo ricordo si andava al mercato, con tutta quella confusione; è parte di me, un riferimento da cui potremmo ricominciare». [4]
  4. Le proposte progettuali pratiche che si vorrebbe realizzare all’interno del Living Lab. P.e. Progettare un quartiere di artigiani che possa essere anche una scuola di formazione per ragazzi, così da far riappropriare i bambini dell’aspetto manuale e artigianale, contrastare la disoccupazione e fornire aggregatori culturali. «Il recupero di via Mercato con i bottegai di una volta impersonate da teatranti, cittadini giovani anziani, può essere un primo passo per far tornare i mestieri di una volta al centro dell’economia della città». [5]

Dalle interviste I ricercatori hanno fatto acutamente emergere le divergenze nelle percezioni dei problemi e delle priorità tra residenti nel centro storico per i quali è preminente la riqualificazione fisica con quelle dei commercianti e delle associazioni, per i quali è più importante l’attenzione alla rigenerazione sociale e alla soluzione dei problemi che riguardano le loro attività. Inoltre i residenti non hanno ancora percepito l’attivazione del processo Living Lab, mentre le associazioni si sentono maggiormente ingaggiate. [6]

Questionari. Dagli oltre 500 questionari raccolti si è ottenuto un quadro abbastanza rappresentativo delle popolazioni sassaresi. [7] Sono forniti dati come la frequentazione del centro storico, p.e. il 60% si reca in centro più di una volta a settimana e per passare il tempo libero e fruire delle attività commerciali. Emerge però un’altra divergenza, un centro storico vissuto ma “non molto sentito”. I luoghi a cui sono più affezionati sono le piazze, la parte ottocentesca e la parte alta di corso Vittorio Emanuele. [7] Emergono i tre problemi principali: deprivazione identitaria, lo svuotamento delle attività commerciali tradizionali, degrado fisico, e il vuoto percepito delle iniziative del Comune, compreso il processo stesso. [8] Servono azioni di riqualificazione degli edifici e del verde e l’organizzazione di eventi. Le proposte poi riguardano la rigenerazione della socialità (p.e. riportare il commercio in centro), dell’urbanistica (p.e. pedonalizzazione parziale, ZTL, nuova illuminazione) e delle sicurezza (p.e. vigili di quartiere, aumento controlli forze dell’ordine). [9]

Tavoli partecipati. Individuati sulla base dell’analisi scaturita dalle attività precedenti, sono stati condotti 4 tavoli da maggio a giugno 2020, in presenza e in remoto: Tavolo 1 - Innovazione e Attività imprenditoriali e artigianali • Tavolo 2 - Spazi Urbani: socialità, viabilità, mobilità • Tavolo 3 - Servizi alla persona: spazi di comunità integrazione • Tavolo 4 - Identità e attività culturali. Dapprima sono emersi i requisiti di base che l’azione da progettare deve tenere: I requisiti, non scontati, erano che doveva trattarsi di «qualcosa» che fosse:

1. realizzabile solo nel Centro storico, poiché intimamente legato ai suoi spazi, architetture e alla sua storia;

2. in grado di conquistare un interesse ampio, oltre i sassaresi;

3. espressione della cultura sassarese e dunque credibile;

4. non in conflitto con l’identità di altre città della Sardegna;

5. destinato a produrre un ampio coinvolgimento tra i cittadini;

6. caratterizzata da modalità innovative (tecnologia e tradizione insieme);

7. realizzabile, inizialmente, in forma di prototipo da ampliare nel tempo. [10]

Sono poi emersi gli elementi di base per costruire la Vision: p.e. che Sassari è nota per la Cionfra (un modo di relazionarsi, spensierato, provocatorio, scherzoso, realizzato in strada) oppure la notorietà per le arti performative (musica, danza, teatro), le notti bianche, l’artigianato prestigioso, l’avanguardia tecnologica, la multiculturalità. [11]

Nel tavolo 2 in particolare si segnalano due proposte: intervento materiale su spazi urbani, che ha un limite di fattibilità economica e temporale (si può pensare a un disegno realizzato da qui a 5 anni, ma può essere anche un progetto a breve termine a basso costo, per dare input per un cambiamento strutturale) • intervento immateriale utile a portare persone al centro con campagna di comunicazione che racconti come il centro non sia un buco nero, ma sia animato da attività commerciali, in modo tale da innescare processi che portano a intervento materiale (vedi esempio Piazza Tola, che è stata ripresa dai cittadini tramite un movimento spontaneo che ha portato a una ristrutturazione). [12] Altre proposte come: una App che racconti le botteghe del centro storico, un festival di teatro urbano, un cohousing per anziani, una piattaforma digitale per la condivisione delle esperienze, la mappatura dinamica della cultura, l’archiviazione digitale per una successiva fruizione attraverso i supporti digitali del festival e delle sue singole performance. I progetti sono riusciti ad avere un buon approfondimento per una sostanziale condivisione da far ben sperare in un loro proseguimento come candidature al Living Lab di elaborazione.

Avviso pubblico presentazione progetti pilota. E’ stato pubblicato sui siti dell’ITI Sassari ma non viene dato riscontro di una campagna di comunicazione sui media tradizionali. 

Il processo non è concluso.

Influenza, risultati ed effetti

Il processo non è concluso.

Analisi e lezioni apprese

La trasparenza è carente per quel che riguarda i finanziamenti al processo, la selezione dei conduttori e le relative remunerazione, inoltre mancano numero e tipologia dei partecipanti ai tavoli. La fase iniziale è molto curata ed ha svolto una funzione di condivisione del percorso e in parte di sollecitazione della popolazione al processo, facendolo conoscere e individuando alcuni nodi conflittuali, che tuttavia non sono stati focalizzati nei tavoli, andando un po’ a disperdere quella acquisizione. La campagna comunicativa e di pubblicizzazione non appare. La rappresentatività è abbastanza alta, anche se non è dato un riscontro statistico con i dati della popolazione rispetto al campione rilevato. Non appaiono particolari sforzi per l’ingaggio di attori deboli o non organizzati. Il processo non è terminato, al momento deve iniziare a breve l’ultima fase (ril. 25/8/20). 

Vedere anche

Riferimenti

[1] ITI Sassari Living Lab, Report dell’analisi desk, (doc. non datato), https://www.itilabsassari.it/wp-content/uploads/2020/02/01_Analisi-di-contesto_analisi-desk_FINAL.pdf (ril. 25/8/20).

[2] ITI Sassari Living Lab, Report inverviste, (doc. non datato), https://www.itilabsassari.it/wp-content/uploads/2020/02/02_Report-Interviste_Analisi-Contesto_FINAL.pdf (ril. 25/8/20).

[3] Ibidem.

[4] Ib.

[5] Ib.

[6] Ib.

[7] ITI Sassari Living Lab, Report questionari, (doc. non datato), https://www.itilabsassari.it/wp-content/uploads/2020/02/03_Report-Analisi-Questionario_FINAL.pdf (ril. 25/8/20).

[8] Ib.

[9] Ib.

[10] ITI Sassari Living Lab, Report dei tavoli partecipati, (doc. non datato), https://www.itilabsassari.it/wp-content/uploads/2020/06/Da-pubblicare_Report-Finale_-Tavoli-Partecipativi_SSLL-Copia.pdf (ril. 25/8/20). 

[11] Ib.

[12] Ib.

Collegamenti esterni

  1. Comune di Sassari, ITI Sassari Living Lab, https://www.itilabsassari.it/ (ril. 25/8/20). 
  2. Comune di Sassari, ITI Sassari Storica, http://www.comune.sassari.it/comune/iti_sassari_storica/iti_home.html (ril. 25/8/20).

Note