Con il Bilancio Partecipativo 2019 di Roma Capitale i cittadini e l'Amministrazione decidono insieme, per la prima volta, come investire 20 milioni di euro su tutto il territorio per la tutela del decoro urbano. Nel complesso hanno partecipato 46.200 persone.
Problemi e scopo
«Il Bilancio Partecipativo è uno strumento di partecipazione diretta dei cittadini alle politiche pubbliche locali e, più nello specifico, ai processi decisionali legati all’utilizzo di determinate risorse economiche per interventi di pubblica utilità». [1]
L’ammontare complessivo stanziato è di 20 milioni di euro, ripartito tra i 15 Municipi in proporzione del peso demografico e dell’estensione di ciascun territorio, riservando una quota di 2 milioni di euro come “premio” per quei territori che si fossero dimostrati più virtuosi in termini di partecipazione. [2]
Ambito tematico. Il Disciplinare del BP ha individuato nel decoro urbano l’ambito sul quale vanno orientate le proposte. «È stato chiesto ai partecipanti di proporre idee di intervento in grado di valorizzare la bellezza e la fruibilità degli spazi urbani a uso collettivo – specie se in stato di abbandono o degrado - attraverso un approccio multidisciplinare e sistemico che prevedesse azioni integrate su più ambiti (verde, arredi urbani, illuminazione, etc.). Gli interventi potevano mirare tanto al recupero e alla manutenzione dell’esistente quanto all’aggiunta di funzioni ed elementi innovativi diretti a facilitare la vivibilità, l’accessibilità e la socialità dei contesti prescelti: a titolo meramente esemplificativo, le proposte potevano riguardare aree ludiche e strutture sportive, spazi e strutture per attività sociali e/o culturali, giardini e aree verdi più o meno attrezzate, percorsi ciclopedonali e per la mobilità alternativa ecc., purché si trattasse di spazi di esclusiva competenza di Roma Capitale, appartenenti a uno o più ambiti municipali. Una discriminante decisiva del processo era rappresentata dal respiro progettuale dell’intervento: non una richiesta di mera manutenzione, bensì un’idea di riconversione o di riqualificazione di uno spazio a uso collettivo, comprendente uno o più elementi innovativi o, comunque, un valore aggiunto dato dall’integrazione di più tipologie di intervento». [3]
Cronologia e contesto di sfondo
«Roma Capitale, forte dell’esperienza maturata già dal 2006 nella progettazione partecipata dei processi di trasformazione urbana, si è dotata del Bilancio partecipativo con l’approvazione del nuovo Statuto capitolino (Deliberazione di Assemblea Capitolina n.5 del 30 gennaio 2018) che, all’art. 8 bis, lo introduce formalmente “al fine di assicurare il più ampio coinvolgimento popolare e il maggior livello di democrazia diretta e di trasparenza”, in coerenza con le Linee Programmatiche dell’Amministrazione e con l’Agenda Digitale di RC 2017-2020. Anche all’interno del Regolamento per gli Istituti di Partecipazione e di Iniziativa Popolare, attualmente in fase di revisione, è prevista l’introduzione del Bilancio Partecipativo tra le forme di consultazione della comunità cittadina. La disciplina di dettaglio è stata successivamente oggetto di un apposito Regolamento, approvato il 4 aprile 2019 con Deliberazione di Assemblea Capitolina n.31, che definisce il Bilancio Partecipativo “uno strumento di partecipazione e di consultazione pubblica volto a rafforzare il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni nonché a rispondere alle necessità e ai bisogni della comunità cittadina, anche ai fini del miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia della programmazione strategico-operativa ed economico finanziaria dell’Amministrazione Capitolina”. Il Bilancio Partecipativo 2019 di Roma Capitale è stato, quindi, caratterizzato da una forte valenza sperimentale, avendo messo a sistema la nuova disciplina nonché l’esperienza maturata l’anno precedente nel Municipio VIII con il processo partecipativo relativo al “Piano di Assetto e riqualificazione urbana degli ambiti di Piazza dei Navigatori e viale Giustiniano Imperatore”, di cui alla deliberazione di Giunta Capitolina n.87 del 9 maggio 2018. Con Deliberazione di Giunta Capitolina n.103 del 31 maggio 2019 è stato infine approvato il Disciplinare del processo, che ne ha definito l’ambito tematico, le risorse e le modalità operative». [4]
L’ambito del Bp dedicato al decoro urbano è dovuto alla cattiva reputazione, giunta alle cronache nazionali, per il pessimo stato di manutenzione degli spazi pubblici e delle strade (con le famose buche di Roma). La Giunta Raggi (in carica dal giugno 2016) ha istituito un ufficio apposito a regia unica, nel novembre 2018, denominato “Ufficio coordinamento per il decoro urbano” ed ha voluto che il primo BP di Roma fosse appunto finalizzato a rimediare il più possibile a questo problema.
Roma Capitale è il nome dell’ente territoriale speciale, istituito con la legge 42/2009, che costituisce il ruolo del precedente Comune, con maggiori competenze che riguardano le sedi internazionali presenti sul suo territorio, maggiore gestione amministrativa e competenze territoriali. Dal punto di vista democratico-amministrativo il suo territorio è suddiviso in 15 municipi, dotati anch’essi di maggiore autonomia e competenze rispetto alle altre entità sub-comunali italiane. Nel suo territorio risiedono 2.800.000 abitanti e 2.093.000 elettori.
Organizzazione, supporto e finanziamento
Roma Capitale, Dipartimento partecipazione, comunicazione e pari opportunità. Diretto dalla dott.sa Antonella Caprioli, raggruppa 4 servizi e diversi uffici, tra cui l’ufficio pianificazione dei processi di partecipazione. Inoltre si coordina con la Direzione modelli e strumenti di comunicazione, diretto dalla dott.sa Cinzia Marani. La somma destinata all’organizzazione.
Reclutamento e selezione dei partecipanti
«Il Bilancio partecipativo capitolino si rivolge attivamente a tutti i soggetti che l’art.6 dello Statuto riconosce quali titolari dei diritti di partecipazione:
- i cittadini iscritti nelle liste elettorali di Roma Capitale;
- i cittadini non residenti, che godono di diritti di elettorato attivo ed esercitano in città la propria attività prevalente di studio o lavoro;
- gli stranieri maggiorenni, legittimamente presenti sul territorio per ragioni di studio o lavoro.
Se la popolazione dei cittadini residenti ha rappresentato il target di riferimento più consistente (come hanno dimostrato i numeri della partecipazione), le altre due tipologie di utenti rientrano nella macrocategoria dei city user, a cui l’Amministrazione capitolina riconosce una posizione equiparata ai primi - relativamente ai diritti di partecipazione - per il consistente peso specifico nella fruizione di servizi e spazi urbani, in una metropoli che costituisce un polo di attrazione naturale per studenti e lavoratori a livello nazionale e internazionale. Oltre a cittadini e city user vi è una terza categoria di soggetti chiamati a partecipare attivamente al Bilancio: i Municipi, espressioni di quella parte dell’Amministrazione più vicina al territorio e, per questo, profonda conoscitrice di problemi e istanze sociali. A essi è stata data l’opportunità di farsi promotori di proposte di intervento condivise con la cittadinanza, riservando a tali iniziative il 20% della quota base di risorse destinata a ciascun territorio. Questa forma di interazione tra amministrazioni municipali e cittadini ha consentito, nonostante le tempistiche stringenti, di mettere in atto forme di co-progettazione sul territorio così da raggiungere e dare voce anche a quelle porzioni di popolazione non digitalizzate, rafforzando ulteriormente la rappresentatività e la legittimazione sociale degli interventi da inserire in Bilancio». [5]
Il coinvolgimento e reclutamento dei partecipanti seguendo le fasi del processo:
1. Campagna di comunicazione informativa di lancio del processo, trasmessa su tutti i canali dell’amministrazione, dotata dei seguenti elementi: n. 1.500 manifesti 100x140; n. 50 manifesti 300 x 140; n. 15.000 flyer; n. 1000 sottotetto; retrobus (13 giorni). Ai canali tradizionali si è aggiunta una capillare programmazione all’interno dei notiziari di Radio Roma Capitale (trasmessi online e nelle stazioni metro), nei monitor a scorrimento delle stazioni, gestiti da Roma Servizi per la Mobilità, e nei canali social istituzionali (Facebook e Twitter), in cui è stato veicolato un video tutorial in linguaggio LIS e una serie di post che hanno costituito una sorta di countdown dell’apertura della fase di voto. Il nucleo informativo principale è stato rappresentato dal portale istituzionale, costantemente aggiornato sia in home page, tra le notizie a cura dell’ufficio stampa, che nell’apposita sezione all’interno della macro-area Partecipa (raggiungibile anche attraverso un banner in hp), dove si sono svolte tutte le fasi culminanti del processo e dove è stata resa disponibile tutta la documentazione e gli atti propedeutici. Apposite note informative sono state predisposte per il personale addetto agli Uffici per le Relazioni col Pubblico, al contact center ChiamaRoma 060606 e ai Punti Roma Facile, chiamati a fornire un supporto operativo ai cittadini in tutte le fasi del processo e, in particolare, nelle operazioni da svolgere online. Inoltre è stata attivata una campagna di direct mailing con contenuti diversificati verso quasi 500mila utenti iscritti al portale istituzionale. Infine, l’avvio del processo partecipativo è stato annunciato ai media con una conferenza stampa del sindaco Virginia Raggi del 10 giugno, giorno di apertura della fase di raccolta delle proposte. [6]
2. Raccolta e sostegno proposte. Dal 10 giugno al 15 luglio, è avvenuta la raccolta delle proposte/idee di intervento da parte dei cittadini, sia singoli che associati in maniera più o meno formalizzata. Il processo ha registrato la partecipazione dei Comitati di Quartiere, principali veicolatori delle diverse istanze locali, nella misura di almeno uno per ogni Municipio. Il canale deputato all’invio delle proposte è stato la piattaforma online appositamente predisposta all’interno dell’area Partecipa → sezione Processi Partecipativi, accessibile previa autenticazione al portale con credenziali di Roma Capitale, SPID o Carta Nazionale dei Servizi. L’appartenenza a una delle categorie di soggetti titolati alla partecipazione è stata verificata tramite raffronto automatico con le liste elettorali, per i residenti, e attraverso la compilazione di un’autodichiarazione per i city user, con la previsione di controlli a campione. Le proposte erano consultabili in chiaro sul portale istituzionale, con l’attribuzione di uno pseudonimo a ciascun proponente. Per le richieste di informazioni, supporto o chiarimenti è stata messa a disposizione una mail istituzionale – [email protected] – che durante le fasi operative ha dato riscontro a oltre 80 richieste di supporto. Fino al 21 luglio 2019 le proposte, consultabili in chiaro sul portale, potevano essere sostenute online dagli altri utenti (previa identificazione), con un meccanismo analogo al like dei principali social network. Come da Regolamento, tutte le proposte che hanno ottenuto almeno il 5% dei sostegni – calcolati su base municipale - sono state ammesse alla successiva fase di valutazione tecnica. L’elevata dispersione di voti, riscontrata soprattutto nell’ambito di quei Municipi più virtuosi in termini di partecipazione, e l’intenzione di valorizzare ulteriormente la partecipazione hanno successivamente spinto la Giunta Capitolina a introdurre un criterio aggiuntivo di inclusione: con Deliberazione n.150 del 31 luglio sono state ammesse all’esame del Tavolo tecnico ulteriori proposte nella misura di una ogni mille adesioni, calcolate per difetto, secondo l’ordine delle singole graduatorie municipali e di quella intermunicipale. In totale sono state 73 le proposte dei cittadini che hanno superato questo primo livello di selezione.
Le amministrazioni dei 15 municipi sono state chiamate a scegliere la propria modalità di partecipazione nell’ambito di tre alternative:
a. La raccolta e/o condivisione di idee, proposte e progetti con la cittadinanza attraverso incontri e assemblee pubbliche, da strutturare in forma liberamente scelta;
b. L’attribuzione di coefficienti di premialità a singole proposte o categorie di proposte, al fine di sostenere, in fase di voto, determinate iniziative che fossero particolarmente coerenti con le intenzioni o le priorità dell’Amministrazione;
c. La costituzione di focus group rappresentativi della popolazione residente in ciascun Municipio, costituiti da un numero di partecipanti compreso tra 20 e 50 ed estratti - secondo un disegno stratificato in base ai parametri di genere, cittadinanza ed età - tra coloro i quali si fossero autocandidati tramite apposito form reso disponibile sul portale istituzionale.
Data la ristrettezza dei tempi e il carattere sperimentale di questa prima esperienza, tutti i Municipi hanno scelto di avvalersi della prima modalità, ovvero di presentare – entro il termine previsto del 13 settembre – idee progettuali preventivamente condivise con i cittadini attraverso incontri pubblici sul territorio. In alcuni casi si è scelto di “adottare” proposte già pervenute dai cittadini, per garantire loro maggiori possibilità di vittoria grazie alla riserva del 20% prevista per le proposte municipali. Tutti i contributi dei Municipi sono stati ugualmente sottoposti all’esame di sostenibilità tecnico-amministrativo-finanziaria del Tavolo dell’Amministrazione. In totale le proposte dei cittadini sono state 1.481 da parte di 1.076 proponenti (il limite massimo era di cinque proposte per cittadino), di cui 938 giudicate inerenti il processo e pubblicate sul portale istituzionale. I progetti pervenuti dai Municipi sono stati invece 40, per un totale complessivo di 1.521 proposte ricevute. Tra le proposte dei cittadini, quelle approdate all’esame del Tavolo – alla luce dei quasi 159mila sostegni espressi - sono state 193 a cui si sono aggiunte quelle dei Municipi, per un totale di 233 proposte esaminate dopo l’esito della prima selezione tecnica-amministrativa. [7]
3. Valutazione tecnico-amministrativa. Il Tavolo, coordinato dalla Vice Direzione Generale Servizi al Territorio, è stato di volta in volta composto da referenti delle diverse strutture capitoline centrali e territoriali competenti sotto i diversi profili: dall’impatto ambientale a quello urbanistico, dalla sostenibilità economica a quella infrastrutturale. Sono stati coinvolte le seguenti strutture: Ufficio di Scopo per il Decoro Urbano, Assessorato Roma Semplice, Assessorato alle Infrastrutture, Assessorato alla Città in Movimento, Dipartimento Mobilità e Trasporti, Dipartimento Partecipazione, Comunicazione e Pari Opportunità, Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, Dipartimento Tutela Ambientale, Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana, tutti i Municipi, con riferimento alle Direzioni Tecniche e agli uffici di Presidenza. [8]
4. Votazione online. Gli interventi validati dal Tavolo dell’Amministrazione sono stati infine sottoposti alla votazione online attraverso la medesima piattaforma, disponibile nel sito istituzionale e accessibile previa identificazione. Dal 12 al 21 ottobre ciascun cittadino titolato ha avuto la facoltà di esprimere fino a tre preferenze in un’unica sessione di voto (modello “cabina elettorale”). Questa fase è stata supportata da un rilancio della campagna di comunicazione attraverso gli stessi canali utilizzati nelle fasi precedenti. In corso di votazione è stato mantenuto visibile online il numero di voti ottenuti da ciascuna opera, nel rispetto dell’anonimato dei votanti. Nel complesso le opere hanno raccolto 36.128 voti da parte di quasi 17.000 votanti. Alla chiusura della consultazione si sono tenute le ultime sedute del Tavolo per procedere alla definizione dei progetti vincitori sulla base dei budget disponibili. Dopo la comunicazione ufficiale degli esiti dei lavori al Dipartimento Partecipazione, Comunicazione e Pari Opportunità da parte della Vice Direzione Generale per i Servizi al Territorio, responsabile del Tavolo, la chiusura del processo è stata formalizzata con Delibera di Giunta Capitolina n. 284 del 10 dicembre 2019, che ha preso atto dei risultati attribuendo le competenze delle opere alle rispettive strutture capitoline centrali e territoriali e disponendo l’inserimento dei relativi fondi nel Bilancio di previsione 2020- 2022. Concluso l’iter che ha portato all’identificazione delle opere da realizzare, prosegue il percorso di trasparenza e rendicontazione alla cittadinanza da parte dell’Amministrazione capitolina: nell’ambito delle prossime evoluzioni dell’area Partecipa è prevista la realizzazione di un sistema di tracciatura dello stato di avanzamento dei lavori per ogni singola opera.
Partecipazioine complessiva. Gli utenti complessivi della piattaforma, partecipanti alle fasi online di proposta, sostegno e voto sono stati 46.204, di cui 42.756 (93%) elettori (circa il 2% degli elettori romani complessivi) e 3.448 (7%) city user. Il 40% degli iscritti ha utilizzato un pc, il 55% un telefono mobile e il 5% un tablet. [9]
Metodi e strumenti utilizzati
Il Bilancio partecipativo (BP) è uno metodo di partecipazione nato a Porta Alegre in Brasile negli anni ottanta, che prevede la messa a disposizione della decisione pubblica, una percentuale del bilancio di previsione (budget) comunale. Le fasi di apertura generalmente sono organizzate con "Town Halls" (municipio / assemblee pubbliche) aperte a tutti nelle varie zone della città/territorio in cui si manifestano i problemi e i bisogni degli abitanti, così come eventuali soluzioni. In alcuni casi, in tali assemblee si eleggono i rappresentanti oppure - come nel caso in esame - vengono estratti a sorte sulla base delle candidature, coloro che andranno a discutere nella fase successiva quali progetti e interventi proporre e progettare. Tali proposte vengono vagliate dai funzionari-tecnici comunali che ne valutano la fattibilità, facendole proseguire alla fase successiva della selezione. Nelle assemblee finali aperte a tutti, nuovamente, si votano le proposte da realizzare. Negli ultimi anni vengono utilizzate sempre di più le votazione online. In questo caso sono stati organizzati incontri pubblici nel territorio, presso i 15 municipi, per poi concludere il processo con la votazione online.
Cosa è successo: processo, interazione e partecipazione
1. Dal 3 giugno 2019: Fase di informazione. Avvio della campagna comunicativa, con la conferenza stampa del sindaco del 10/6 in cui si dà avvio alla raccolta delle proposte.
2. 10 giugno – 21 luglio: presentazione delle proposte dei cittadini e raccolta dei sostegni online; Il form di caricamento ha previsto l’articolazione di ciascuna proposta mediante un format strutturato, così da garantire nel complesso una minima uniformità nella modalità di presentazione: titolo; una descrizione breve e una più dettagliata dell’intervento ipotizzato; ambito e tipologia di intervento; obiettivi e risultati attesi; destinatari e beneficiari; stima dei costi (eventuale); eventuali allegati (rendering, progetti, immagini delle aree interessate, documenti ecc.); geolocalizzazione e visualizzazione su mappa. [10]
La maggior parte delle proposte si è focalizzata sulla riqualificazione di piazze e aree urbane - attraverso una serie di interventi integrati su pavimentazione, illuminazione, arredi urbani - e sulla valorizzazione di parchi, giardini e aree verdi; molto sentita anche la necessità di assicurare la presenza di aree gioco attrezzate e aree cani in ogni quartiere. Ancora, grande attenzione ai temi dell’accessibilità e della sicurezza urbana e stradale: sistemi di videosorveglianza, strisce pedonali indelebili, segnaletica stradale efficiente. Numerose, infine, le proposte di creazione e/o valorizzazione di percorsi di mobilità alternativa ciclabile o ciclo-pedonale, e di riconversione di spazi urbani per attività artistiche o socio-culturali. Trasversale alle diverse tipologie di proposte è emerso il desiderio di “riprendere in mano” la propria città, con l’idea che una riqualificazione dei luoghi possa fungere da stimolo verso una fruizione consapevole del territorio all’insegna della condivisione e dell’aggregazione, scoprendo – o riscoprendo - una rinnovata voglia di sentirsi parte di una comunità. [11]
3. 7 agosto – 4 ottobre: valutazione tecnico-amministrativo-finanziaria delle proposte dei cittadini e di quelle dei Municipi, pervenute entro il 13 settembre; i progetti dei cittadini e quelli dei Municipi sono stati oggetto di un esame che ha tenuto conto, oltre che dalla effettiva fattibilità, anche della compatibilità e coerenza con la programmazione dell’Ente già in essere e con quella prevista (ad esempio, per le piste ciclabili e i percorsi ciclopedonali è stata verificata la coerenza con il PUMS – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile). In particolare, le valutazioni di non fattibilità hanno riguardato i seguenti casi: opere che insistevano su aree di non proprietà o comunque non disponibili nel patrimonio di Roma Capitale; opere già finanziate; interventi di manutenzione ordinaria; interventi già in corso di realizzazione oppure previsti all’interno di altri programmi/progetti. Nel caso di più proposte riguardanti lo stesso intervento il Tavolo ha proceduto, ove possibile, ad accorparle integralmente o parzialmente, in modo da sottoporne alla votazione finale soltanto una. Nei casi di sovrapposizione tra proposte presentate da cittadini e dai Municipi, queste ultime sono state accorpate e associate al Municipio per dare loro la possibilità di fruire della quota riservata del 20%. Infine, relativamente alle proposte ammissibili solo in parte, il Tavolo ha proceduto a effettuare stralci funzionali con l’idea di adottare un approccio il più possibile inclusivo, che tenesse conto di ogni spunto o elemento giudicato valido all’interno di ogni proposta. A ciascuna proposta è stata associata anche una stima economica di massima, più o meno concordante con quella effettuata dai proponenti ove presente; ciò si è reso necessario per consentire, alla chiusura del voto finale, l’individuazione delle opere vincitrici fino a esaurimento del budget disponibile. Nel caso di opere rientrate solo parzialmente nella graduatoria dei vincitori, queste sono state inserite tra le vincitrici solo se parcellizzabili in ottica ugualmente funzionale; diversamente, il criterio adottato è stato quello di passare direttamente all’opera successiva in ordine di voti ricevuti Alla fine dei lavori sono state ammesse alla votazione finale 73 proposte dei cittadini e 38 dei Municipi, per un totale di 111 interventi. [12]
4. 12 – 21 ottobre: consultazione finale online; Nel complesso le opere hanno raccolto 36.128 voti da parte di quasi 17mila votanti; le opere ammesse al finanziamento sono state 65, suddivise nelle sedici graduatorie (vedi immagini per consultare l’elenco delle opere).
5. Attuazione e programmazione: ovvero l’inserimento, all’interno dei documenti di programmazione economica dell’Ente, delle opere risultate vincitrici nell’ambito di ciascuna graduatoria municipale e di quella intermunicipale (per un totale di 16 graduatorie), fino a esaurimento del budget disponibile in ciascuna graduatoria.
Influenza, risultati ed effetti
Gli esiti sono stati quasi subito tradotti nella Delibera di Giunta Capitolina n. 284 del 10 dicembre 2019, che ha preso atto dei risultati attribuendo le competenze delle opere alle rispettive strutture capitoline centrali e territoriali e disponendo l’inserimento dei relativi fondi nel Bilancio di previsione 2020- 2022. [p. 14] Sul sito (Link 1) è possibile consultare le schede delle opere, la loro localizzazione su mappa, reperire i contatti utili per avere informazioni e - a quanto dichiarato - seguire il loro iter di attuazione attraverso strumenti appositi di monitoraggio.
Analisi e lezioni apprese
La trasparenza è completa e organizzata in un documento finale. Il Comune non si avvalso di figure esterne quindi l’organizzazione ha avuto soltanto costi interni che non sono stati indicati. A quanto pare anche la stessa grafica e la produzione pubblicitaria è stata prodotta internamente. Probabilmente potevano essere prodotti dei resoconti da ogni municipio con una sintesi degli incontri pubblici più narrativa. Da quanto riportato dagli organizzatori centrali comunque emergono alcuni bisogni trasversali e profondi.
La condivisione del percorso non è data, probabilmente è avvenuta ma in tempi ristretti e soltanto con le strutture decentrate. La rappresentatività raggiunge il 2% dell’elettorato romano e una traccia di city user.
Vedere anche
Riferimenti
[1] Roma Capitale, Dipartimento Partecipazione, Comunicazione e Pari Opportunità, #Romadecide, Bilancio partecipativo 2019 di Roma Capitale, Documento di partecipazione, dic 2019, p.3, https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/Documento_della_Partecipazione_BP19.pdf (ril. 26/8/20).
[2] Ibidem, p. 5.
[3] Ib., p. 4-5.
[4] Ib., p. 3.
[5] Ib., p. 4.
[6] Ib., p. 8-9.
[7] Ib., p. 10-11.
[8] Ib., p. 13.
[9] Ib., p. 15-16.
[10] Ib., p. 10.
[11] Ib., p. 12.
[12] Ib., p. 13-14.
Collegamenti esterni
- Roma Capitale, Bilancio partecipativo 2019, https://www.comune.roma.it/web/it/processo-partecipativo.page?contentId=PRP322060 (ril. 26/8/20).