I promotori del processo PULSA attendono da un paio d'anni l'implementazione della legge sull'agricoltura sociale e così cercano di accelerarne la conoscenza e l'effettiva applicazione, coinvolgendo gli attori interessati in un laboratorio permanente.
Problemi e scopo
“L’agricoltura sociale comprende una pluralità di esperienze non riconducibili ad un modello unitario, quanto al tipo di organizzazione, di attività svolta, di destinatari, di fonti di finanziamento, ma accomunate dalla caratteristica di integrare nell’attività agricola attività di carattere sociosanitario, educativo, di formazione e inserimento lavorativo, di ricreazione, diretti in particolare a fasce di popolazione svantaggiate o a rischio di marginalizzazione.
L'idea di PuLSA nasce dalla constatazione della straordinaria carenza di informazioni circa il potenziale impatto sul territorio delle politiche di sviluppo e soprattutto delle opportunità derivanti dalle pratiche di Agricoltura Sociale. Si tratta di conoscenze strategiche di crescente importanza anche nella qualificazione dei sempre più diffusi esperimenti di inclusione e partecipazione dei cittadini nella progettazione del futuro delle proprie comunità di riferimento.
PuLSA è uno spazio aperto dove chiunque sia interessato al fare dell’Agricoltura Sociale può entrare a farne parte nell’ottica di inclusione e apertura come aspetti fondanti di un modello di lavoro che si arricchisce con le diversità di chi ne fa parte” (Link 1).
Il progetto PULSA mira allo sviluppo dell’Agricoltura Sociale in Puglia attraverso la costruzione partecipata in tutta la Regione Puglia di Laboratori permanenti. L’idea di progetto nasce dalla carenza di riferimenti operativi per la progettazione e la facilitazione nelle diversificate relazioni che caratterizzano l’Agricoltura Sociale, dalla pluralità di esperienze non riconducibili ad un modello unitario e dalla mancanza capillare di informazioni sulle opportunità derivanti dalle pratiche di Agricoltura Sociale. In risposta a tali esigenze PULSA propone di:
- creare connessioni fra i diversi attori del territorio;
- facilitare l’emersione di progettualità;
- far emergere buone prassi ed esperienze consolidate da poter replicare in altri contesti;
- co-progettare strumenti concreti per fare Agricoltura Sociale;
- sostenere, supportare e promuovere l’opera dell’Osservatorio Regionale dell’Agricoltura Sociale. [1]
Per realizzare gli obiettivi elencati erano in programma i seguenti workshop/laboratori territoriali ed 1 workshop finale:
- 23/01/2020 BARI - Regione Puglia, via Gentile - sala 5° piano
- 06/02/2020 LECCE – CE.F.A.S., Via Arciprete Paladini, 57, Carmiano
- 13/02/2020 FOGGIA - Università di Foggia
- 27/02/2020 BRINDISI - Palazzo Guerrieri, Via Congregazione
- 05/03/2020 TARANTO - ASL
- 26/03/2020 BAT - ASL
- 02/04/2019 BARI - Regione Puglia, via Gentile - sala 5° piano
Cronologia e contesto di sfondo
Nel sito del processo non ci sono descrizioni organizzate del contesto, ma solo documenti sparsi relativi all’oggetto, nella sezione “Fase 3 - Partecipazione. Documenti e materiali raccolti durante gli incontri”, quindi fuori contesto. Si tratta infatti di documentazione generale sul tema:
- la Carta dei principi dell’Agricoltura Sociale (di cui si riporta uno stralcio);
- le Linee guida nazionali dell’Agricoltura Sociale (AS),
- la legge nazionale, n. 141 del 18 agosto 2015, “Disposizioni in materia di agricoltura sociale”,
- legge Regionale n.9 del 27 marzo 2018, “Disposizioni in materia di agricoltura sociale”,
- Il Regolamento regionale n. 20 del 1 ottobre 2019, attuativo della legge n. 9 sopracitata,
- I moduli di adesione al Forum Nazionale Agricoltura Sociale e al Forum pugliese,
- la locandina degli incontri sul territorio regionale del processo PULSA.
“Il fenomeno moderno dell’Agricoltura Sociale (AS) è un possibile strumento di risposta ai bisogni crescenti della popolazione sia in termini di produzione agricola sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale, sia in termini di offerta di servizi socio-sanitari e socio-lavorativi. Esso, a differenza delle esperienze passate realizzate a favore di persone in difficoltà, rappresenta un modello di sviluppo territoriale - partecipativo e relazionale - che ri-orienta le realtà locali nella logica del servizio alle comunità di riferimento. In questo senso, non è solo il risultato della sommatoria di attività produttive e attività sociali, ma qualcosa di completamente nuovo e più articolato. Si tratta, infatti, di un’innovazione sociale, ma anche di un’innovazione economica ed ambientale, capace di generare a sua volta altre innovazioni nei contesti territoriali. Nel corso di questi anni, le realtà che operano in questo settore hanno aumentato progressivamente la consapevolezza del ruolo importante che queste esperienze hanno nei contesti locali e della necessità di aumentare e consolidare le interazioni tra i diversi soggetti di Agricoltura Sociale (AS), attraverso lo scambio delle prassi e la condivisione di un insieme di principi e di orizzonti comuni. La Carta dei principi dell’AS rappresenta una sintesi della riflessione che in questi anni è andata maturando in questo ambito. In un quadro di crisi economica congiunturale molto marcata che per certi versi è diventata crisi strutturale, l’Agricoltura Sociale (AS) non va vista solo come risposta ad una situazione contingente. L’AS, infatti, incarna un approccio generativo e per certi versi paradigmatico, che attraverso la produzione di cibo e la pratica di un welfare di contiguità riconsegna comunità rigenerate. L’AS applica un modello di agricoltura familiare e contadina impegnata alla produzione di alimenti per il proprio territorio sperimentando, nei fatti, la sovranità alimentare. L’Agricoltura Sociale mira a ri-unificare bisogni, identità, tutele ed istanze di libertà per tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro abilità. In questo si ritrova il valore del lavoro non solo come fonte di reddito individuale, ma anche come elemento fondante di una società inclusiva più giusta, più coesa e sostenibile. In Italia, l’AS comprende l’insieme di pratiche svolte da aziende agricole, cooperative sociali e altre organizzazioni del Terzo Settore, in cooperazione con i servizi socio-sanitari e gli enti pubblici competenti del territorio, che coniugano l’utilizzo delle risorse agricole e il processo produttivo multifunzionale con lo svolgimento di attività sociali finalizzate a generare benefici inclusivi, a favorire percorsi terapeutici, riabilitativi e di cura, a sostenere l’inserimento sociale e lavorativo delle fasce di popolazione svantaggiate e a rischio di marginalizzazione, a favorire la coesione sociale, in modo sostanziale e continuativo. Il Forum valorizza e promuove le molteplici e differenti esperienze di AS. In queste esperienze risalta la valorizzazione delle identità locali, di nuove culture e la partecipazione di giovani e donne impegnati nella realizzazione di interventi fortemente innovativi per quanto riguarda le produzioni di beni, l’erogazione di servizi, la creazione di spazi di confronto con i consumatori e la creazione di forme alternative di mercato (filiera corta, GAS, ecc.), per affermare un nuovo modello di agricoltura”.
I principi dell’agricoltura sociale sono:
- la sostenibilità ambientale: l’AS tende prioritariamente e progressivamente ad una produzione con metodo Biologico, o produzioni eco-sostenibili o sistemi agro-ecologici, ovviamente senza OGM. Inoltre punta all’efficienza e all’autosufficienza energetica e alla gestione sostenibile dei rifiuti;
- multifunzionalità e diversificazione: più attività, in più settori e luoghi di riferimento/socializzazione per le comunità rurali;
- welfare partecipativo: reti informali che valorizzano l’intervento pubblico verso le fasce più deboli in un contesto di comunità;
- promozione della salute e benessere: alimentazione e lavoro sano a contatto con la natura, in sicurezza;
- riconoscimento e tutela dei beni comuni: non solo fisici ma anche conoscenze e tradizioni; inoltre sostiene l’accesso alla terra, contrastando l’abbandono e l’insediamento dei giovani;
- produzione di beni relazionali:
- legalità e gestione beni confiscati alle mafie; [...]”. [2]
L’Agricoltura Sociale è stata anche riconosciuta a livello legislativo nazionale e regionale, al fine di individuare i requisiti minimi che debbano avere le imprese agricole per dichiarare lo svolgimento di attività sociali di vario tipo, in modo tale da poter avere un riconoscimento formale, assicurativo e legale e attivare le formalità per ottenere contributi per i vari servizi (inserimento socio-lavorativo, socio-sanitario, i servizi alla comunità, ecc.) che intendono svolgere.
Per quel che riguarda la partecipazione pubblica, la Regione Puglia ha approvato la legge che ne promuove e sostiene la pratica. Voluta da Michele Emiliano (PD), nel programma della sua candidatura nel 2015 alle elezioni regionali, un programma costruito in maniera partecipata; è stata approvata il 13/7/2017 come legge regionale n. 28. Il portale Puglia partecipa, definito inizialmente anche Casa della partecipazione, è appunto un prodotto della legge e fornisce un servizio informativo ai processi. Inoltre la legge ha istituito l'Ufficio partecipazione, che è l'organo tecnico che cura l'applicazione della legge. I progetti possono essere richiesti e attivati da enti o agenzie pubbliche o da organizzazioni private, come in questo caso, sia su scala locale che regionale.
Organizzazione, supporto e finanziamento
Regione Puglia - Ufficio partecipazione coordina tutti i processi e le attività di promozione della partecipazione regionale. Prepara il bando per gli enti locali e gestisce le domande degli Enti locali. Ad ogni progetto vengono erogati un massimo di 20.000 euro. Il richiedente tuttavia deve contribuire con il 20% di cofinanziamento a copertura dei costi complessivi preventivati. Non viene riportato il contributo regionale richiesto/erogato e dunque nemmeno il costo complessivo del processo.
Osservatorio regionale sull'agricoltura sociale è un organo concertativo istituito con la legge regionale 9/2018 ma non ancora attivo da quanto è stato possibile rilevare. Secondo l’art. 9 c.2 è composto da:
- 4 rappresentanti della Regione, di cui uno competente in materia di agricoltura, uno in materia di servizi sociali, uno in materia di servizi sanitari e uno in materia di lavoro e formazione professionale;
- un rappresentante del sistema penitenziario;
- un rappresentante dei comuni, designato dall’ANCI regionale;
- 3 rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello regionale, designati dalle organizzazioni medesime;
- un rappresentante della Puglia per la rete nazionale fattorie sociali;
- un rappresentante della Puglia per il Forum nazionale dell’agricoltura sociale;
- un rappresentante delle associazioni di promozione sociale iscritte nell’apposito registro, individuato dal Forum regionale del Terzo settore;
- due rappresentanti delle organizzazioni della cooperazione sociale, designato dalle associazioni regionali di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo maggiormente rappresentative.
Dovrebbe essere il titolare/beneficiario del processo. Non ci sono riscontri né nelle comunicazioni prodotte dal processo né sul sito della Regione, al momento (ril. 24/8/20).
Forum regionale Agricoltura Sociale Puglia. Risulta costituito il 26/1/2016 a Mola di Bari su impulso del Forum nazionale. Il Forum al momento non dispone di pagine web né proprie né sul sito del Forum nazionale. Nei contatti disponibili nelle pagine del processo è presente il nome del portavoce Fabrizio Guglielmi con indirizzo di posta elettronica e numero di telefono. E’ promotore e partner operativo del processo. Un altro riferimento è definito come “segreteria progetto PULSA: Paola Maciariello” probabilmente appartenente alla stessa organizzazione.
Conetica, Andrea Gelao è un facilitatore, libero professionista pugliese. Ha curato la conduzione dei gruppi nella fase di partecipazione del percorso. Non è dato come sia stato attivato l'incarico né la remunerazione.
Sono partner:
- Regione Puglia – Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Ambientale
- Regione Puglia – Dipartimento promozione della salute, del benessere sociale e dello sport per tutti - Sezione inclusione sociale attiva e innovazione reti sociali
- ASL Barletta, Andria, Trani
- Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” - Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali
- Agenzia Strategica Regionale per la Salute e il Sociale (ARESS) Puglia
- Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB) Puglia
- Confcooperative Puglia
- Forum Terzo Settore Puglia
- Associazione Masserie Didattiche Grande Salento
- ASSOGAL ed i GAL Valle D’Itria, Terra dei Messapi, Meridaunia, Ponte Lama
- Gruppo Iniziativa Territoriale soci Banca Etica
Reclutamento e selezione dei partecipanti
31/10/19 Fase 1 - Programmazione. Si è tenuto un seminario informativo a Latiano (Brindisi) ma non è indicato chi l’ha condotto e chi era presente.
10/11 al 30/11/19 Fase 2 - Ricercazione. Viene dichiarato: “Programmazione delle tappe di co-progettazione (Workshops territoriali) e mappatura delle realtà che si occupano di agricoltura sociale” senza però fornire nessun riscontro a tale attività.
9/1/20 viene attivato il canale social su FB con un logo dedicato al processo.
16/1/20 Bari, Presidenza Regione Puglia, Sala di Jeso, Conferenza stampa di presentazione del processo (11 - 13). 48 partecipanti (dichiarati come conteggiati) e 25 attori coinvolti, tra cui, oltre ai promotori già citati tra i partner organizzativi: Movimento per la Decrescita Felice, Orto Urbano Terlizzi, APS Piantiamola, Istituto Astronomico Mediterraneo, Istituto Agrario, Casa Ain Karem, Coop. Soc. Tracceverdi, Istituto penale per i minorenni di Bari, Confcooperative Puglia, Masseria Storica Pilapalucci. Sono disponibili su FB due riprese da 16 minuti realizzate con un cellulare, comunque di scarsa qualità. Risultano presenti due relatori al tavolo principale (uno è Angelo Santoro del Forum e membro di una cooperativa agricola sociale), un moderatore in piedi (Andrea Gelao), un consulente dell’ufficio partecipazione (Micaela Deriu) seduta in una nicchia laterale. La sala ha una disposizione frontale ma è stata avviata una discussione con i presenti seduti che non sembrano affatto superare le 6 persone. Segue anche un servizio tele-giornalistico dell’emittente locale Canale 7.
23/1/20 Fase 3 - Partecipazione. Iniziano gli incontri territoriali. Ne sono stati programmati 6, nelle seguenti date e località (con ora d’inizio alle 14:00 e nessun orario di fine):
1 - 23/01/2020 Bari - Regione Puglia, via Gentile - sala 5° piano
2 - 06/02/2020 Lecce – CE.F.A.S., Via Arciprete Paladini, 57, Carmiano
3 - 13/02/2020 Foggia - Università di Foggia
4 - 27/02/2020 Brindisi - Palazzo Guerrieri, Via Congregazione
5 - 05/03/2020 Taranto - ASL viale Virgilio 31
6 - 26/03/2020 BAT* - ASL
7 - 02/04/2019 Bari - Regione Puglia, via Gentile - sala 5° piano
1 - Del primo incontro è disponibile la locandina ed è stato annunciato dal canale FB, seguito al momento da 1394 “persone” (ril. 24/8/20). Non si rileva nessun resoconto. Dalle foto pubblicate su FB e sul sito appaiono circa 15 partecipanti, il moderatore Gelao, un referente del Forum.
2 - Il secondo incontro è stato annunciato via FB e con una locandina. Non è disponibile nessun resoconto. Dalle foto pubblicate su FB risultano circa 20 persone presenti, oltre ai conduttori. Si è aggiunta la presenza di un testimone privilegiato, che ha presentato la propria esperienza: Salvatore Stingo - Presidente Agricoltura Capodarco Cooperativa Sociale (Grottaferrata).
3 - Il terzo incontro è sempre stato preceduto dall’avviso su FB. Risultano presenti 10 persone, compreso il conduttore Gelao e i 2 promotori. Era ospite come testimone privilegiato: Simmaco Perillo - NCO, Nuova Cooperazione Organizzata (Aversa).
4 - Al quarto incontro, dalle foto su FB risultano presenti circa 10 persone compresi i 2 promotori e il conduttore. Era presente come testimone privilegiato: Tommaso Simionato - Forum Agricoltura Sociale Veneto.
Gli ultimi 2 incontri sono stati rimandati causa confinamento Covid 19.
Il 30/4 è stato organizzato uno Zoom party ma non sembrano presenti né promotori né il facilitatore. La videoconferenza di 1ora e 53 minuti è registrata ma non è dato nessun resoconto sintetico.
Sul canale social non vengono dati aggiornamenti sulla ripresa degli incontri o sulle conclusioni del percorso, ma qualche notizia sul Covid e sull’agricoltura sociale.
Metodi e strumenti utilizzati
Focus group. Sono modalità molto comuni per riunire un gruppo di persone e avviare con loro una discussione attorno a un tema desiderato, grazie alla conduzione di un moderatore che è chiamato a stimolare la discussione e a verificare che tutti possano esprimere la propria opinione. Attraverso tale metodologia si possono raccogliere pareri diversi, stimolare un confronto tra posizioni diverse ed esplorare diversi punti di vista ovvero arrivare ad un accordo. Per facilitare la discussione si può fare ricorso all’utilizzo di post-it, mappe e fogli, che permettono a coloro che non sono a loro agio nel parlare in pubblico di esporre le proprie opinioni e a coloro che hanno difficoltà di sintesi di riflettere su quale sia il concetto fondamentale che vogliono esprimere. In genere i focus group ospitano 12-14 partecipanti, In questo caso si deduce che le discussioni siano state condotte con un metodo simile ma non sono date precisazioni.
Cosa è successo: processo, interazione e partecipazione
Fino alla fase 3 di partecipazione è stato raccolto il materiale e organizzato un seminario formativo a Latiano (Brindisi) per condividere gli obiettivi e organizzare il materiale e il percorso.
Nella fase 3 sono emerse questioni più che soluzioni.
Nel primo incontro, definito conferenza stampa, è già iniziata la discussione con alcuni partecipanti.
Come sintesi dell’incontro viene riportato nella pagina web del processo: “Ci siamo confrontati sulle normative nazionali e regionali a riguardo dell’ agricoltura sociale, sul racconto dell’esperienza della NCO con il suo “Pacco alla camorra”. Abbiamo ragionato su quanto c’è di buono attualmente sul fronte dell’agricoltura sociale e su quelle che sono le difficoltà e i problemi da affrontare. Ci si è concentrati sui problemi, identificando quelli prioritari, quelli che i partecipanti hanno ritenuto essere i più rilevanti. Su questi si sono formati gruppi di confronto, che hanno proposto a dare delle risposte in termini di idee e proposte migliorare l’agricoltura sociale in Puglia.
Ci si è concentrati su due temi principali: il primo è quello delle “connessioni”, inteso come la necessità da parte di tutti coloro che vogliono approcciarsi all’agricoltura sociale, di avere dei riferimenti, che facilitino la strada delle relazioni con gli altri soggetti pubblici e privati. L’ipotesi e quindi la proposta è quella di costituire un gruppo interdisciplinare che abbia la funzione di supporto e di raccordo, di connessione, appunto. Gruppo che abbia anche una rappresentazione sia sul fronte puramente istituzionale, con una sorta di ufficio trasversale su più dipartimenti dedicata all’agricoltura sociale e sia sul fronte territoriale con una specie di sportello informativo. Un’altra proposta emersa è stata quella di redigere il “Libro bianco dell’Agricoltura Sociale”, al fine di rispondere a una serie di esigenze informative sul tema; il secondo tema su cui si è lavorato, è stato quello del “valore degli interventi in agricoltura sociale e il suo riconoscimento”. Valore inteso nella sua accezione più ampia, che va dal prezzo riconosciuto ai prodotti, passando per il lavoro di tutte le persone e professionalità coinvolte nel processo, fino ad arrivare al grande tema dell’impatto sociale. L’elemento determinante che è stato individuato come primo passo da fare è quello di accrescere e diffondere la consapevolezza sul valore delle attività in agricoltura sociale, attraverso un’azione informativa e formativa, che funga da megafono per raggiungere i singoli e le comunità. Molte possibili sinergie e connessioni tra i risultati dei due gruppi di lavoro e in linea con le finalità di PULSA, tutto questo entrerà a far parte di un patrimonio collettivo di lavoro per essere progettato, prototipato e sperimentato , affinché si possa confluire verso il Piano Strategico dell’Agricoltura Sociale in Puglia” (Link 1 - Presentazione progetto PULSA, 16/1/20).
Sulle pagine di Puglia partecipa, per il secondo incontro, a Bari del 23/1, è disponibile un resoconto ‘copia-incolla’ del precedente. Per gli altri 3 incontri non è stato riportato nulla di quanto fatto.
Sulle pagine FB, per il terzo incontro di Lecce non c’è nessun resoconto, neanche minimo. Per il quarto incontro di Foggia si scrive che “La domanda del giorno è stata: Come immaginiamo l’agricoltura sociale in Puglia nel 2030? Le risposte potrebbero essere infinite ma nelle foto scoprirete le risposte degli amici che hanno partecipato oggi all’incontro PULSA di Foggia! Alla prossima!” (vedi immagini). Nel quinto incontro di Brindisi si scrive “I partecipanti al nostro laboratorio sull’agricoltura sociale in Puglia anche oggi non ci hanno risparmiato momenti di piacevole condivisione, crescita, arricchimento e nuovi spunti per costruire insieme l’agricoltura sociale del 2030. Come sempre siamo stanchi ma felici”. L’incontro si è concluso con un rinfresco servito da una cooperativa sociale agricola.
Ad ogni incontro dovrebbe essere stato proiettato il documentario “Madre nostra” di Lorenzo Scaraggi.
Influenza, risultati ed effetti
La conclusione del progetto doveva avvenire il 1/8/20, ma non sembra chiuso, è stato interrotto dal Covid ma ad oggi (ril. 24/8/20) non sono stati dati ancora aggiornamenti su come continuerà. L’ultimo post nella bacheca FB è del 23/7. Sulle pagine di Puglia partecipa non vengono semplicemente dati gli appuntamenti annullati e non viene dato nessun altro tipo di avviso.
Analisi e lezioni apprese
La trasparenza è del tutto insufficiente, non è disponibile nemmeno il progetto presentato alla Regione per ottenere i finanziamenti. I resoconti sono del tutto assenti o incompleti, non è riportato un numero esatto dei presenti, e nel primo incontro non sembra esserci coerenza tra il numero dichiarato e le presenze in foto. La condivisione del percorso, da quel che si può dedurre dal numero e dall’importanza dei partner coinvolti - in corso d’opera si è aggiunto anche l’Ordine degli agronomi - c’è stata ma poi, nella pratica partecipativa, le presenze non sembrano restituire la giusta rappresentatività degli aderenti e tanto meno della realtà dell’agricoltura sociale regionale. Gli individui cosiddetti marginali e deboli che dovrebbero essere i protagonisti dell'agricoltura sociale non sembrano coinvolti, almeno non esplicitamente, ma appaiono nelle foto solo quando servono il buffet nell'incontro di Brindisi. La comunicazione è disorganizzata , imprecisa e talvolta imbarazzante (vedi i 'copia-incolla' sulle pagine ufficiali di Puglia partecipa, la località 'BAT' e i post su FB su "stanchezza" e "felicità" e i rinfreschi).
Vedere anche
Riferimenti
[1] PULSA, Conferenza stampa del 16/1/20, https://partecipazione.regione.puglia.it/uploads/decidim/attachment/file/234/Locandine-Pulsa-Conferenza_Stampapdf.pdf (ril. 24/8/20).
[2] Forum Nazionale Agricoltura Sociale, Carta dei principi dell’Agricoltura Sociale, Grottaferrata, doc. non datato, https://partecipazione.regione.puglia.it/uploads/decidim/attachment/file/236/CARTA_DEI_PRINCIPI_FNAS2016.pdf (ril. 24/8/20).
Collegamenti esterni
- Regione Puglia, Puglia partecipa. PULSA, laboratorio permanente per l’Agricoltura Sociale in Puglia, https://partecipazione.regione.puglia.it/processes/pulsalabagricolturasociale, (rill. 24/8/20).
Note
* Non è specificato cosa si intenda con “BAT”, così è scritto sul sito di Puglia partecipa. Non risulta questo appuntamento sulla pagina FB.